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Cannabinoidi minori: una nuova speranza per il trattamento di Parkinson e Alzheimer

Cannabinoidi minori: una nuova speranza per il trattamento di Parkinson e Alzheimer

Giuseppe Bocchetti |

Cari pazienti,

Oggi parleremo di un tema molto interessante e delicato, andremo ad analizzare alcuni studi sul beneficio che la cannabis potrebbe apportare per il trattamento di Parkinson e Alzheimer, direi una bellissima rivoluzione!

🔎 Una ricerca scientifica ha evidenziato il potenziale terapeutico di alcuni cannabinoidi meno conosciuti presenti nella cannabis, aprendo nuove prospettive nella lotta contro le malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l’Alzheimer.

🍀 La revisione scientifica evidenzia che, oltre a THC e CBD, esiste «un’ampia varietà di fitocannabinoidi meno conosciuti, insieme a terpeni, flavonoidi e alcaloidi» che potrebbero «mostrare diverse attività farmacologiche» e offrire nuove opportunità terapeutiche.

🚨 Tra le sostanze più interessanti si distinguono THCV, CBG e CBDV, che hanno evidenziato rilevanti effetti antiossidanti, antinfiammatori e di modulazione del sistema nervoso.

👉🏻 Gli autori hanno analizzato la letteratura scientifica esistente, valutando il potenziale di questi fitocannabinoidi per diverse patologie neurologiche, tra cui epilessia, Parkinson, Alzheimer, morbo di Huntington, e disturbi legati all’abuso di sostanze e alcol.

✅ I risultati? Positivi. Il rapporto sottolinea che «grazie ai loro effetti antiossidanti, antinfiammatori e neuromodulatori, questi composti si prospettano come promettenti agenti terapeutici per il trattamento delle malattie neurodegenerative».