Fumare cannabis inganna le cellule cerebrali responsabili del senso di sazietà, sarebbe questa la causa della "fame chimica", meccanismo che induce i consumatori di droghe leggere ad avere un forte senso di appetito dopo aver fumato. Lo sostiene una ricerca dell'Università di Yale, pubblicata sulla rivista scientifica Nature.
🧬 FAME CHIMICA DOVUTA AD UN INGANNO AL SISTEMA NEURONALE
La ricerca va così a svelare le ragioni di uno degli effetti più conosciuti del consumo di cannabis, una scoperta che potrebbe portare anche a preziose conseguenze nella ricerca medica.
Gli scienziati statunitensi hanno condotto una sperimentazione su alcune cavie da laboratorio, osservando le ripercussioni della somministrazione di cannabis sul centro dell'appetito.
🏥 POSSIBILI BENEFICI ALLA RICERCA MEDICA
La scoperta del meccanismo che provoca la fame dopo il consumo di cannabis apre la strada a nuove ricerche, indirizzate in particolar modo alla cura dei disturbi alimentari e dell'anoressia.
Secondo i ricercatori dell'Università di Yale, i risultati di questa scoperta potrebbero essere utili a creare nuovi farmaci al fine di aumentare o sopprimere l'appetito a seconda delle necessità del paziente.
L'utilizzo controllato di cannabis potrebbe inoltre rivelarsi prezioso per indurre l'appetito nei pazienti affetti da malattie come il cancro, i quali spesso perdono totalmente il desiderio di mangiare.
La ricerca ha dimostrato che la cannabis aumenta l'appetito attivando i neuroni della pro-opiomelanocortina, che normalmente sopprimono la fame. Questa scoperta potrebbe aiutare a comprendere meglio gli effetti della cannabis sul corpo umano.