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😷Se dovessimo sottoporvi a un intervento chirurgico, è fondamentale informare il medico sull’uso della cannabis. Questo è importante perché potrebbe essere necessario aggiustare i dosaggi dell’anestesia per garantire una sedazione adeguata. Non farlo potrebbe comportare un’anestesia meno efficace, mettendo a rischio la sicurezza dell’intervento.
🩺Staci Gruber, direttrice del programma MIND al McLean Hospital di Belmont, ha spiegato al Wall Street Journal l’importanza di comunicare al proprio anestesista l’uso della cannabis: “È estremamente importante rivelare l’uso della cannabis al tuo anestesista”.
📑La situazione è ulteriormente complicata dalle stesse strutture sanitarie che non raccolgono sufficienti informazioni in merito. In genere, vengono chieste informazioni solo sull’uso di alcol, che anch’esso può influire sul trattamento.
🪴Così come i consumatori e i pazienti, che spesso non parlano spontaneamente dell’uso di cannabis a causa dello stigma che ancora circonda questa pianta.
💉Le linee guida pubblicate a gennaio dall’American Society of Regional Anesthesia and Pain Medicine raccomandano sia esami di accertamento che domande sul consumo di cannabis, includendo la frequenza, il metodo e l’ultima assunzione, per tutti i pazienti che devono subire un’anestesia.
👀Le istruzioni, tuttavia, non specificano la quantità aggiuntiva di anestesia di cui i consumatori di cannabis potrebbero necessitare, poiché sono ancora in corso indagini per comprenderne l’influenza.
👨🏻⚕️Quali sono i motivi di queste “interferenze”? Sia la cannabis che gli anestetici vengono metabolizzati dallo stesso sistema enzimatico nel fegato.